Post di politica

A Luca Traini, l'estremista arrestato dopo il raid di Macerata , è stata trovata in casa una copia del Mein Kampf, ed a detta di molti questo testimoniava la sua appartenenza all'ultradestra.

Ora farò un affermazione che farà saltare alcuni sulla sedia, ma prima di dar aria ai denti e far fare ginnastica alle dita sulla tastiera, vorrei che si leggesse anche il resto del post.

A mio avviso il Mein Kampf andrebbe letto e commentato in tutte le scuole a partire dalle medie perchè è l'unico vaccino possibile, l'unica vera medicina omeopatica per evitare di ricadere di nuovo nel medesimo orrore che ci ostiniamo a tramandare con le giornate della memoria.

Pensando ad Hitler si dice solitamente che era un folle, in questo modo facendo un grande torto al popolo tedesco che si è lasciato coinvolgere da questa follia,.
Forse Hitler era un folle, ma portatore di una follia lucida, chiara, argomentata, aveva una visione chiarissima del suo preciso periodo storico e geopolitico e degli obiettivi che poneva per se ed il paese.

Soprattutto aveva chiari quali erano i passi per realizzare le sue utopie e li ha messi nero su bianco sul Mein Kampf.

A leggerlo oggi, dopo che sono passati quasi cento anni dalla sua stesura si scopre che quelle idee, quelle parole, quello stesso concetto di mondo , non solo sono attuali, ma risuonano ancora oggi e rimbalzano da giornali e televisioni, serpeggiano nelle parole dei politici che si sfidano in campagna elettorale, si insinuano nelle credenze nel sentire quotidiano delle persone.

L'idea che tutti i partiti siano corrotti e devono essere distrutti, non è un invenzione di beppe Grillo, è scritto nel Mein Kampf.
L'idea dell'invasione, della minaccia all'identità nazionale non è qualcosa che hanno partorito i vari Salvini , Meloni e confratelli alla loro destra assisi, ma si trova nel Mein Kampf, cambia solo il target che si adegua al momento storico, per Salvini sono stati prima i meridionali, oggi gli islamici.

L'idea di essere difensori del Cristianesimo, ancora una volta è nel Mein Kampf.

Le leggi razziali emanate nel 1938 e 39 derivano da questa visione distorta del mondo in cui la creazione di un "nemico", serviva a compattare il poplo che doveva sentirsi minacciato nella sua parte più intima, più ancestrale, ossia le sue radici.

La xenofobia, di per sè, non è una brutta parola, tutti noi siamo xenofobi nel nostro intimo, è parte di quel comportamento atavico che ha sede nell'ipotalamo, che fa leva sull'istinto e che permette di agire prima di pensare , che si radica alle origini, quando l'uomo era solo un essere nudo ed indifeso in una natura ostile.

Proprio andare a lavorare su quell'atavica paura è da sempre il vezzo dei "populisti", lo fece Berlusconi con il pericolo comunista quando già l'URSS non c'era più ed il muro di Berlino era caduto ... e funzionò!

Lo fanno oggi molti nel mondo, Trump con gli immigrati musulmani e messicani, Hamas con gli israeliani e gli israeliani con i palestinesi, i sauditi con gli iraniani, i cinesi con i tibetani e via dicendo...
E sono le medesime idee che si ritrovano nella Cina di MaoTse Tung, nell'URSS fino alla sua dissoluzione, in Corea del Nord , in CentroAfrica, tanto per dire che non esistono parti politiche che ne sono immuni.
Gli stessi antagonisti che al grido "siamo antifascisti", pestano e distruggono ciò che non capiscono sono la fotocopia delle camicie brune nella notte dei cristalli.

Ma la posta in gioco non è la vittoria di questa o quella parte politica!
La posta in gioco, come hanno sperimentato i tedeschi del dopoguerra è la profonda vergogna di un popolo quando seguendo i suoi istinti ed i falsi pofeti si trova a dover fare i conti con la propria coscienza individuale e nazionale per essersi spinti troppo oltre.

Per questo credo che il Mein Kampf andrebbe letto e commentato nelle scuole, perchè è un libro affascinante e visionario , ma velenosissimo se ai lettori non vengono forniti antidoti ed il rischio è di continuare a guardare e biasimare i nazifascisti mentre , immersi nel nostro brodo, ci prepariamo a perpetrare gli stessi orrori.

Commenti

  1. Non salto affatto sulla sedia e non mi indigno mai per partito preso. Trovo che la tua analisi sia molto lucida e realistica. Credo che mettendosi come alla finestra,lasciando il mondo fuori, sia inevitabile constatare come certi principi, insiti nel nazifascismo, siano tornati a spizzichi e a bocconi - ma nemmeno tanto - tra le pieghe dei veri partiti di colore diverso e si scorgano dentro le paure inconfessabili - ma neanche poi tanto - dentro l'uomo di oggi. Da perfetta ignorante ho smesso di leggere i libri di storia una volta lasciato il banco di classe, ma perfino io capisco che hai perfettamente ragione. P.s. sono lieta del tuo passaggio nelle mie stanze "di là". Spero di rileggerti ancora. Bye bye!

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  2. Quelli che ci mancano sono proprio gli anticorpi, per la cui creazione dobbiamo entrare in contatto con gli agenti infettanti. Confesso di non averlo mai letto nemmeno io, il Mein Kampf. Anche se mi è capitato negli anni scorsi di vederlo, neanche tanto di rado, tra i banchi dei libri usati. L'ho sempre evitato, pur se tentato di leggerlo. Chissà, forse è arrivato il momento di rimediare.

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    1. Conoscere è il primo mezzo per capire. Anche perchè se continuiamo a considerare Hitler un folle ed i tedeschi una banda di idioti, corriamo il rischio di fare gli stessi errori ed invece no, Hitler era tutt'altro che un folle.
      Poi, ci sarà da rivedere il concetto per cui il nobil fine giustifica i mezzi.
      :)

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