Quattro donne

Quattro donne:
Una ragazzina ebrea
Una studentessa italiana dell'Istria
Una ragazza borghese di buona famiglia
Una principessa.
Cosa hanno in comune queste quattro donne? Cosa le accomuna?
Quattro vite assolutamente diverse, nessuna che conosceva le altre se non, forse, per sentito dire eppure queste quattro donne hanno condiviso un destino insieme a milioni di altre persone.: Sono state vittime della ferocia umana, uccise in quel periodo buio della prima metà del secolo scorso.
Due uccise dai cattivi, ossia i nazifascisti, due dai buoni, i partigiani, i liberatori, queste ultime due sono anche state stuprate e brutalizzate.
Per le prima è stata istituita una giornata per ricordare la sua fine insieme a quella di milioni di altre persone.
Con un po' di impegno in quella stessa commemorazione potremmo metterci la quarta.
Per la seconda , ed altri come lei, è stata istituita una giornata del ricordo, cadrà l'8 febbraio
Per la terza non c'è alcuna pietà e non più di un mese fa un comico in TV l'ha paragonata ad una scrofa.
E sicuramente ci sarebbe qualcuno che a questo punto mi direbbe : Vabbè, per la ragazzina ebrea, ma la seconda era una fascista, la terza era addirittura l'amante del duce, la quarta era membro di una famiglia che ha avallato il fascismo e le leggi razziali.
E allora?
Meritavano di morire per questo? Meritavano la fine atroce che hanno fatto, le sevizie, il vilipendio dei cadaveri?
Quel qualcuno magari ribatterebbe qualcosa oppure alzerebbe le spalle per dire "E' stato un periodo scuro"
Ed è proprio questo il punto! L'inizio del secolo scorso non è stata un'apoteosi della violenza, ma la punta dell'iceberg di qualcosa che galleggia ancora nelle nostre vite, nelle nostre società e che spesso riemerge in fatti, idee, parole.
Cosa impedisce oggi che questa violenza riesploda con tutta la ferocia di allora?
Solamente il fatto che, al momento ci sono ancora degli stati che hanno un'etica e che contrastano questi fenomeni.
Quando uno stato non combatte questi fenomeni, ma anzi li esalta, li mette alla base delle sue politiche e trasforma in ideali gli abomini,allora non c'è più salvezza, non c'è mai limite al peggio e non ci sono limiti se uno non se li pone !
Spesso non basta l'etica personale perchè come si vede questa ha livelli molto differenti tra le varie persone e sono pochi quelli che hanno la coscienza di Antigone e saprebbero opporsi a leggi che ritengono ingiuste.
Da tempo mi sono convinto che il nazismo ed il fascismo non fossero ideologie, ma vere e proprie religioni, con i miti dell'Eden perduto, i loro sacerdoti supremi, (al di sopra dei quali però non vi era alcun Dio), l'illusione di poter ritrovare il paradiso perduto ripulendo la razza.
Anche la Resistenza sta diventando tale , un mito intoccabile, che deve essere difeso a qualunque costo, in questo modo diventando un ostacolo ad una vera lettura storica che sicuramente la promuoverebbe con ottimi voti, ma lascerebbe lo spazio per accoglierne anche le vittime.
Le ideologie si possono contrastare, le fedi sono molto più difficili da eradicare per questo ancora oggi ci troviamo a combatterle.
Però guardate questi visi di donna, guardate i loro occhi, guardate il sogno che portavano con essi, pensate alla fine orribile che è stata loro riservata dai cattivi, ma anche dai buoni e ditemi se vedete delle differenze nelle loro storie, ditemi se veramente tutto questo ha un senso,
Guardatevi intorno, vedrete le stesse idee, (cambiano gli obiettivi dell'odio, ma esso rimane immutato), vedrete la stessa violenza, lo stesso desiderio di violenza ed allora ditemi se ci possiamo permettere di abbassare la guardia.
Non esistono buoni o cattivi "a prescindere", ed è soprattutto quando si pensa di essere dalla parte della ragione che occorre essere vigli ed attenti perchè non c'è nulla di più pericoloso che sentirsi giustificati in anticipo.

Anna Frank (1929 - 1945)
Norma Cossetto (1929-1943)
Clara Petacci (1912-1945)
Mafalda di Savoia (102-1944)


Commenti

  1. È vero. Non esistono buoni o cattivi a prescindere. La violenza e l’odio sono sempre sbagliati perché ciechi. Come si fa a discernere l’obiettivo se si è incapaci di vedere? Non ci sono differenze. Solo vittime e carnefici. Cambiano le motivazioni ma non gli effetti. Le prime servono a chi perpetra, a sentirsi in pace con se stesso. I secondi dovrebbero suscitare orrore in ogni essere senziente che osi definirsi umano.

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