Lo zaino di Alex

31 dicembre 2017. E così ci siamo! Anche quest'anno volge al termine, tra poche ore, inumidito il pollice come da rituale, gireremo pagina e saremo nel 2018. Il 2017 è stato un anno dignitoso, ci ha dato il suoi 365 giorni, non uno di più, non uno di meno, Come da regolamento ha sgarrato di quelle ore che ci garantiranno il prossimo anno bisestile ed è slittato leggermente indietro sul piano dell'ellittica per favorire la precessione degli equinozi. Ci ha dato caldo in estate e freddo in inverno, vento allegro e fiori profumati in primavera e le nebbioline autunnali con una bella coreografia di foglie colorate. Insomma, ha fatto il suo dovere onestamente, tutto il bello ed il brutto lo abbiamo creato noi uomini, lui , poverello, non ne può nulla.. Il 2018 si presenta come un libro con tante belle pagine bianche tutte da scrivere, ciò che vi sarà scritto tra un anno dipenderà solo da noi.

Molte volte mi sono sentito dire "sei un poeta!" No, non sono un poeta, sono semplicemente un uomo che ha la fortuna di riuscire a sputare fuori le sue emozioni e fermarle su una pagina mentre ancora si dibattono e fremono. Quel movimento interrotto, quelle ali di farfalla crocefisse ad un foglio non sono poesia, sono solamente attimi che non potevo più contenere dentro di me. Credo sia così per tutti, non sono io il poeta. Ci sono state donne che hanno provato ad aprirmi il cuore cercando chissà cosa, forse la polvere di stelle che fa volare i bambini, forse tutte le parole che ancora non ho scritto, forse qualcosa che c'è solo nel cuore dei poeti. non ci hanno trovato nulla di diverso da qualunque altro cuore perchè io non sono un poeta. Ci sono state donne che hanno voluto guardare insieme a me le stelle pensando chissà, che potessi farne nascere di nuove, che potessi regalare loro le più belle Non posso fare nulla di tutto questo, non ho poteri speciali,

Credo, a modo mio, di essere religioso. Non nel senso comune del termine, sono cristiano e cattolico per nascita, più che per vocazione, ma non aderisco a nessuna fede e/o religione, non mi ritrovo nei dogmi e nei principi della religione cattolica , senza per questo sentire la necessità di abiurare in qualche modo. La mia appartenenza religiosa di forma è come un'iscrizione che mi hanno dato tempo fa. non mi richiede particolari obblighi quindi la posso mantenere. Però penso di avere una mia religione personale che non è fatta di culti, di riti più o meno complessi, ma è un semplice sentirsi in armonia con ciò che sta attorno, con il mondo che mi circonda e mi avvolge. Io sento che esiste qualcosa, sento che tutto ciò che chiamiamo "Creato", non può essere frutto del caso , ma c'è un disegno, un progetto che lo regola, lo gestisce, lo fa evolvere. Ho usato il verbo "sentire", perché è effettivamente ciò che più si avvicina all'idea di questa sensazione

E così omai ci siamo anche per quest'anno e mi è toccato fare lo slalom tra quelli che non sopportano le feste, quelli che odiano il Natale, quelli che lo considerano una seccatura ecc... Ed invece a me questo clima di festa piace, nel mio piccolo ho messo le luci al balcone, fatto un micro presepe con annesso mini albero di Natale e me ne vado per le strade, mani in tasca e naso all'aria godendo del fiato che si condensa davanti alla mia bocca, perchè anche il freddo non mi da fastidio Non sento coinvolgimenti religiosi, e neppur consumistici, è un periodo dell'anno che si presta a bilanci e mi sento di dire che quelli di quest'anno, nonostante tutto sono positivi. Ho ripreso in mano la mia vita, l'abbandono da parte di N. non ha lasciato tracce nè poco nè punto, a parte la sensazione di aver gettato via alcuni anni, ma in fondo anche quel periodo è parte della vita ed è fatto di esperienza. Ho conosciuto persone, nuovi amici, messo i semi per qualcosa che verr

Ci sono poche cose come fare il presepe o l'albero che danno il senso del tempo che passa e che portano a riflettere a fare il bilancio di un altro anno che si sta chiudendo Quanti anni mi sono messo sulle spalle? Tra pochi giorni saranno 59 e già sento che iniziano ad essere troppi. Ma fare il presepe e l'albero è aprire quella scatola chiusa 11 mesi prima, con i ritagli di gionale per avvolgere le statuine che riportano notizie ormai cadute nel dimenticatoio, è riprendere in mano quegli addobbi che portano con se anno per anno, i sogni , le speranze, i desideri e se quando ero bambino questi erano belli nitidi e distinti oggi si confondono l'uno con l'altro, gli anni si accavallano, i ricordi si ammucchiano e le speranze sono a volte progetti realizzati, altre volte quella polvere strana e fine che trovi al fondo della scatola quando hai tirato fuori tutto Questo è il mio piccolo angolo di Natale

Tema: La Bagna cauda: Sottotitolo : Prima esperienza di bagna cauda alla romagnola. Svolgimento: I piemontesi che capiteranno per caso su questo post e daranno un'occhiata alle foto si chiederanno cosa diavolo ci azzeccano le lasagne, gli affettati ed il mascarpone con la bagna cauda ed infatti quando ci siamo messi a tavola e davanti a me si è materializzata una porzione di lasagne grande più o meno come l'Altare della Patria, anche la mia faccia deve aver assunto quell'es pressione di chi improvvisamente si sveglia si chiede Dove sono? cosa faccio qui? E' che da noi in Piemonte, quando si mangia la bagna cauda, non si mangia null'altro, nemmeno il dolce anche perchè a quel punto sei così sverso che ti potrebbero dare un cubetto di porfido e lo mangeresti senza problemi credendolo torrone. In quel di Gatteo Terra, (per distinguerlo da Gatteo Mare), le cose funzionano diversamente anche perchè , giustamente, non si sa se questa prelibatezza da