15 Agosto

Dal cortile accanto giungono le voci di quelli che sono a tavola, acciottolio di piatti e posate e l'inconfondibile odore della carne alla griglia mentre io chiudo il cancello per andare a fare la mia passeggiata quotidiana fino al cimitero.
Chiudo il cancello su un cortile vuoto e silenzioso, eppure non è sempre stato così e mentre la solitudine come una nebbia grigia mi avvolge mi ricordo di altri momenti, altre feste.

Sarà stato per via del cortile chiuso che proteggeva i bambini o per quella promessa di casa aperta che Liliana ed io ci eravamo scambiati al matrimonio, la nostra casa è stata per lunghi anni la base per feste, pranzi, uscite fuoriporta degli amici.

Di solito arrivava Beppe, in anticipo su tutti verso le 10 del mattino, iniziavamo a tirare fuori i tavoli, le sedie, (riuscivamo a far sedere fino a 40 persone nel nostro garage), poi iniziavamo a preparare la carbonella.
Si apriva una bottiglia di Brachetto e per noi la festa iniziava già da allora.

Mano a mano arrivavano gli altri, le donne si mettevano in casa a preparare l'insalata, a fare il sugo della pasta e gli uomini fuori a riempirsi di fumo e cucinare la carne, lottando con le fiamme che si accendevano dal grasso che colava.

Tavolta qualcuno scendeva nella mia cantina e se ne usciva con una bottiglia di vino "Proviamo questa?"
A me non dava fastidio, la mia casa era aperta a tutti e mi piaceva che ognuno si sentisse come fosse a casa sua.
Intanto i bambini giocavano in cortile e c'era sempre da fare attenzione che qualcuno non finisse addosso al barbecue.

Poi, finalmente ci si sedeva tutti a tavola e da li nessuno si muoveva più passando il pomeriggio a chiaccherare, giocare a carte o a scacchi.
La caffettiera da 12 faceva sempre il caffè buono ed era la protagonista del pomeriggio.
All'ora di cena, si tirava fuori quello che era avanzato, si distribuiva l'ennesima serie di piatti di plastica e si finiva in comunità.
L'ultimo rituale era quello della raccolta della monnezza nei sacchi neri che il giorno dopo avrei messo fuori dal cancello ed il ritirare e riporre tavoli e sedie fino alla volta dopo.

Ricordo che il barbecue restava fuori a raffreddarsi e lo riponevo solo il giorno seguente perchè mi piaceva provare l'ebbrezza della nostalgia di una bella giornata che ormai apparteneva al passato, una delle tante giornate che brillano come isole di luce nella notte della memoria, stelel a volte senza nome, ma che hanno contrinuito alla serenità di quel periodo.

Oggi il cortile è silenzioso, i bambini di allora sono ormai uomini e donne, la vita ha fatto e disfatto nelle vite degli altri ed a me è rimasta un po' la nostlagia di quei momenti, perchè in fondo a me piace stare bene in compagnia, non nel caos dei grandi eventi, ma  con una compagnia selezionata,.

In questi ultimi anni, vuoi perchè mi sono sradicato ed abito lontano, vuoi perchè la mia ex compagna non aveva amici di sorta mi è molto mancato questo aspetto, però, chissà mai che in futuro...
mai dire mai...


Commenti

Post popolari in questo blog

Oh mio caro Buon Dio

Quattro donne

Stato di primavera