E tutto all'improvviso...

E tutto all'improvviso la mia vita potrebbe essere sconvolta.

La giornata di oggi è stata giustamente noiosa come sono tutte le riunioni in cui si parla di strategie di vendita ed al videoproiettore si susseguono persone che fanno del loro meglio per raccontarti della rava e della fava, comunicazioni che potrebbero essere sintetizzate in una paginetta di quaderno hanno bisogno di slides su slides per fare un po' di cinema.

Abbiamo chiesto l'accesso ad internet stamattina all'ufficio, ci hanno dato una paginata scritta in tedesco con degli username e delle password che però non hanno funzionato, quindi non ho avuto neppure il piacere di cazzeggiare su internet.

Le pause necessarie come l'aria per sopravvivere alla noia conducevano ad un caffè ignobile, ed il lunch si compone di panini e brschetta dal gusto sempre improbabile.

Con lo stillicidio dei minuti e la medicazione alla gamba che iniziava a dare fastidio siamo arrivati finalmente alle 18, un'ora di ritardo sulla tabella di marcia ed è stato mentre ci avviavamo verso l'hotel che il responsabile inglese mi ha chiseto di fermarmi a parlare un  momento.

Dovevamo chiarire alcune questioni per cui non ero neppure curioso anche se quando si è fermato anche il mega direttore che è sopra di lui, ho iniziato a chiedermi cosa stesse succedendo.

In sostanza, mi hanno detto, sei molto bravo, hai delle grandi capacità tecniche che non si trovano facilmente, vorremmo che ti trasferissi in Inghilterra uno o due anni per sviluppare i miglioramenti di questa macchina! L'inghilterra è il punto centrale in Europa e da lì avresti una linea privilegiata con il Giappone, oltre a poter avere la possibilità di agire direttamente sulle macchine e supportare il resto dell'Europa.

Trasferirmi?
Uno o due anni?

E così sono nel pieno del dilemma.
Sicuramente il progetto mi attira, quello spirito irrequieto che mi tormenta da sempre si sta sfregando le mani soddisfatto : Alèèèè, si parte di nuovo, una nuova sfida.

L'altra parte di me, quella stanca che ormai vorrebbe un po' di tranquillità invece nicchia un pochettino. Partire da solo, senza affetti a questa età mi diventa difficile e sradicarmi ulteriormente mi spaventa anche un poco.

Cosa ne farò della mia casetta di Cesena? Delle mie abitudini, il bar, il pranzo e le passeggiate sulla spiaggia?
Se soffro di solitudine qui, cosa farò lassù quando anche la stessa lingua è differente?

Forse se avessi una compagna e partissimo insieme potrebbe essere un'avventura per entrambi, un modo per scoprire una nazione e posti spesso troppo lontani per essere visitati adeguatamente.

Ma se la compagna non c'è, resta il fatto che la permanenza là è troppo breve per iniziare una relazione ed al tempo stesso troppo lunga per sperare di trovare ancora qualcuna qui al mio ritorno.

Non, so, al momento ho in programma due settimane ad Ottobre, poi vedremo anche l'offerta economica , ma intento stasera farò fatica a dormire


Commenti

  1. Partire senza lasciare affetti dovrebbe essere più facile. Perché ipotecare il futuro con qualcosa che neppure esiste ? Se l'idea ti attizza vai. Poi sarà quel che sarà sul piano affettivo. Un mio suggerimento, per quel che vale. Aurevoir

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  2. Forse perchè in realtà vorrei che qualcosa esistesse. Sono stanco ormai, sinceramente nella mia vita credo di aver dimostrato tutto il dimostrabile e, almeno in questo momento in cui soffro un po' di solitudine, vorrei tirare un attimo i remi in barca e rallentare un poco... Vedremo...

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