Esseere o apparire

Sono al paesello natio dove oggi si sposa una nipote, figlia di mio cognato.
Per l'occasione ho acquistato un vestito, con camicia e cravatta e ieri sera mio figlio mi ha rampognato perchè al suo matrimonio mi sono presentato con la polo ed il fratello della moglie mi ha definito "un turista".

Mi dispiace per Matteo che sicuramente si è sentito in difficoltà, ma dovrebbe sapere che per me conta molto di più l'essenza dell'apparenza.Al suo matrimonio c'ero, ero vestito comodo come sono vestito di solito, anche se era tutta roba nuova, mai messa, anche le scarpe le avevo comprate la mattina stessa, ed ho portato il mio carico di emozione.
Credo che da quando è nato mio figlio mi abbia visto. in giacca e cravatta forse una  o due volte. Anche mio padre ieri mi ha chiesto "Ma da quanto tempo non compravi un vestito?"
"Trent'anni!"

Oggi sarò forse più elegane, ma solo perchè inconterò gente che bada sempre più all'apparenza che alla sostanza, ma la mia mente sarà altrove, soprattutto io vorrei essere altrove mentre quel giorno di Luglio non avrei voluto essere in nessun altro posto che là, su quella terrazza a Monteriggioni.

Il dilemma tra essere ed apparire non mi ha mai appassionato, ho sempre preferito coltivare ciò che sono più di ciò che appaio, anche perchè con il mio aspetto esteriore ho un brutto rapporto. e poi, diciamocelo, Einstein è ricordato per altro che non il fatto che andasse in giro stropicciato e senza calzini.

Visto che non avrò neppure bisogno di essere ricordato cerco di stare e fare ciò che sento meglio, poi ovviamente qualche volta c'è bisogno di qualcosa di più, il primo impatto è quello determinante, se dovessi incontrare una persona che mi interessa proverei a sistemarmi un po' meglio, ma sarebbe quasi una fnta, subito dopo tornerei con le mie t-shirts con le scritte divertenti, le mie polo, le felpe,  i jeans, le scarpe da ginnastica.



Se un giorno chiedessero ai miei figli
"Cosa ricordate di vostro padre"

Vorrei che rispondessero
che mi si riempiono di lacrime gli occhi
quando guardo il cielo in una notte stellata

Vorrei che rispondessero
che ho insegnato loro che la felicità va costruita
giorno dopo giorno momento per momento
ringraziando il cielo per ogni attimo della vita

Vorrei che ricordassero di me i sorrisi e l'allegria
nello stare insieme

Vorrei che ricordassero la mia malinconia
nei giorni che passano e non ritornano
non paura di morte o vecchiaia
ma consapevolezza
amore per la vita
tristezza per gli attimi passati
e che non ho amato abbastanza

Alex

Commenti

  1. Lieta di vederti. Anche se non lo ritenevo fondamentale. Ho letto i tuoi scritti e li trovo interessanti. Questo mi basta per tornare a leggerti, non certo la tua cravatta o gli occhi blu. Anche in questo siamo simili. Cattivo rapporto col proprio corpo e amore per la comodità e l'essenziale. Il mio unico figlio a breve andrà a convivere. Se solo mi somiglia un po' eviterà la farsa del matrimonio cerimonioso. Non so la sua lei come la pensa a riguardo ma spero non lo cambi fino al punto di fargli indossare un abito col quale non l'ho mai visto in 26 anni di vita. Buona domenica sera Alex

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  2. Fatto! Il matrimonio è andato. Ci siamo messi a tavola alle 15.30 due ore dopo, con MAtteo e sua moglie ci siamo congedati dopo aver mangiato i primi e siamo venuti giù. Li ho lasciati in Centrale e Bologna ed ora sono qui, il vestito è già appeso nell'armadio, non so quando e se lo userò ancora, ma adesso vado a letto che sono cotto
    Buona settimana a te :o)

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