Remix (Liverpool atto secondo)

 Odio questa piattaforma, non è flessibile come lo era quella di digilander, così ieri ho scritto, ho messo foto, ho cercato di dare un'impostazione alla pagina e stamattina mi trovo con un pezzo senza capo nè coda. Sarà sicuramente colpa del mouse che poco fa è finito nella pattumiera, ma anche di un sistema ingessato che non permette grandi movimenti.
Vabbè, ci riprovo a completare il post, però l'ispirazione che avevo ieri è andata a pallino.

Quando il taxi mi scarica davanti a Saint Peter's Church e vedo la chiesetta ed attorno il cimitero di cui ho letto più volte, sento un tuffo al cuore.
E' l'emozione, ci siamo, adesso facciamo sul serio , se sono qui ed ho scelto che questo fosse il punto di partenza per il mio viaggio è perchè fra quelle tombe c'è quella di Eleanor Rigby, la donna diventata simbolo delle persone sole.

Un po' di solitudine la viviamo tutti, ma è soprattutto quando quella solitudine, anzichè essere libertà, come almeno in parte lo è per me, diventa una corazza chiusa , una condanna da cui non si riesce ad uscire

Cade una pioggerellina leggera ed il tempo è grigio, il che rende ancora più lugubre il posto in cui mi trovo, che con le sue tombe di pietra, accostate fitte fitte tanto che non c'è spazio da una all'altra ricorda molto la concezione della morte che hanno i protesanti. Una cosa terribile, l'attesa dell'implacabile giudizio divino.



 

 Sto cercando una tomba la cui lapide ha la sommità arrotondata, gli studiosi dei Beatles dicono che Paul Mc Cartney, che qui veniva a fare il corista da ragazzo, per il nome della sua eroina negativa deve esseresi ispirato a qualcosa visto qui in questo cimiter, quindi mi attendo che la tomba sia in vista, magari in prima fila, in un passaggio.
Vado avanti ed indietro tra queste pietre grige e silenziose, ognuna contiene nel suo ventre anche più persone, sono molti i Rigby, segno che era una famiglia di queste parti.

Ad un certo punto mi accorgo che le pietre su cui sto caminando non sono un sentiero lastricato, come credevo, ma tombe ancora più antiche dove il tempo e le intemperie hanno quasi cancellato le scritte, ma della tomba che cerco io non c'è traccia, fino a che non mi colpisce un mazzetto di fiori gialli in tutto questo grigiume, è una tomba in terza fila, quarta colonna, per raggiungerla devo calpestare le altre e finalmente la trovo, è lei.

 A questo punto però qualcosa non mi quadra. Come poteva Paul essere rimasto colpito dalla storia di una donna morta due anni prma che lui nascesse? Ma soprattutto come era andato a vedere quel nome così nascosto? Così scritto in piccolo.
E ancora La canzone parla d una solitudine, di una amicizia più profonda, mai realizzata tra lei e Padre Mc Kenzie, ma la Eleanor Rigby della tomba era sposata, aveva addirittura una figlia.

Ed allora mi viene il dubbio che questa tomba così riverita, visitata, amata, non sia quella della vera Eleanor Rigby, che magari è invece dimenticata tra le centinaia di tombe anonime che mi circondano, (ironia di un destino beffardo).
Forse Paul ha conosciuto davvero quella donna, ha assistito al suo funerale quando era piccolo, ha ascoltato sua mamma e le altre donne parlarne, questo si che può essergli rimasto impresso, purtroppo io non ho il tempo di andare a cercare una per una tutte le tombe, (ed  i Rigby sono parecchi), il mio viaggio deve continuare, lascio un pensiero su questa tomba, andando con la mente alla mia eroina dimenticata.